S. Panfilo
E' la chiesa parrocchiale di Villagrande, dedicata a San Panfilo vescovo di Valva e Sulmona. Non si conosce la data esatta della sua costruzione ma appare assai probabile che sia avvenuta intorno all'anno 1000. L'edificio mostra chiaramente i segni di profondi rifacimenti, come testimonia la sovrapposizione di più stili architettonici. Sicuramente subì gravi danni a seguito del terremoto del 1461, come lascia supporre una data (1471) impressa su una pietra della facciata, che potrebbe rappresentare la data della ricostruzione parziale). Un altro terremoto che provocò gravi danni alla chiesa fu quello del 1703 il quale tutavia lasciò intatto l'abside con i magnifici affreschi realizzati nel 1495 da Saturnino Gatti. Sono prorpio questi affreschi che rendono questo monumento, comunque bellissimo, eccezionale. Nella volta vi è una rappresentazione del Paradiso mentre lateralmente sono riportati : la cattura di Gesù ed il bacio di Giuda, la flagellazio , la crocifissione, la deposizione della croce, la risurrezione del Salvatore. Purtroppo la scena della crocifissione è malridotta a causa dell'apertura di una finestra, praticata nel 1922.La facciata della chiesa è preceduta da un sagrato e da un porticato in legno che poggia su pilastri in muratura. Il sagrato, tra l'altro,è il luogo dove ogni anno, nella notte tra il 30 aprile ed il 1 maggio, si rinnova la tradizione del "calenne".Una particolarità architettonica della chiesa, unica nel circondario, consiste nel fatto di essere disposta su quattro navate : oltre a quella centrale ci sono due navate sul lato destrp ed una sul lato sinistro. Nella navata laterale sinistra c'è la cappella del Crocifisso e due altari: uno dedicato a San Francesco ed uno dedicato a S. Panfilo. Nella navata laterale destra c'è un solo altare, dedicato alla Natività di Gesù, nella navata attigua c'è la cappella della Visitazione e due altari dedicati al S. Rosario e a San Giuseppe. E' del 1832, per iniziativa della Congregazione laicale dell'Addolorata, che iniziarono i lavori per la costruzione dell'oratorio attiguo alla Chiesa. Tale costruzione occupò anche lo spazio del vecchio ossario che per l'incura era rimasto senza tetto. Grandi restauri della Chiesa Nel 1913 fu redatto un progetto per il restauro dell'edificio sacro per una spesa di duemila lire. E' in seguito a questo restauro che furono ricoperte le antiche colonne cilindriche. Nel 1926 il pittore Cesare Manila di L'Aquila restaurò gi affreschi di Saturnino Gatti. I lavori interessarono anche la facciata ed il sagrato oltre che l'organo costruito nel 1832. Negli anni '50 i lavori di restauro interessarono la casa canonica (attigua alla chiesa) e parte dell'oratorio oltre che l'interno dell'edificio. Particolarmente laborioro fu il restauro degli affreschi dell'abside, rimasti danneggiati in un incendio scoppiatato nella notte tra il 5 ed il 6 ottobre 1958 e che provocò danni notevoli. Gli ultimi lavori di restauro, svolti negli ultimi anni, hanno interessato il tetto, la sistemazione del pavimento per eliminare le infiltrazioni nonchè il tabernacolo in legno e varie tele. Da non dimenticare il restauro della croce processionale in argento sbalzato e dorato del 1605, ora esposta in una